Nuova vita per i rilevati ferroviari e i Magazzini Raccordati. L'ad di Grandi Stazioni, Fabio Battaggia, rilancia il progetto di riqualificazione e scrive al ministro delle Infrastrutture. Restituire alla città oltre 40 mila metri quadri oggi abbandonati e a rischio degrado, attraverso servizi e spazi commerciali e un parcheggio nell'area deposito sotto i binari, è possibile in tempo per l'Expo. Venti mesi, tanto è il tempo previsto per l'intera operazione. Quaranta milioni di euro i fondi necessari, chiavi in mano, e già disponibili secondo Battaggia, che conta sui risparmi per interessi non pagati «perché Grandi Stazioni ha an-ticipato i fondi per opere complementari di cui il ministero aveva deliberato il finanziamento ma che sarebbero partite in ritardo, aspettando un mutuo». Si chiede ora che quei risparmi siano reinvestiti, creando occupazione e sviluppo.
I rilevati ferroviari e i Magazzini Raccordati in via Ferrante Aporti sono pronti per la riqualificazione. Grandi Stazioni punta a restituire alla città oltre io mila metri quadrati oggi abbandonati e a rischio degrado, attraverso servizi e spazi commerciali ma anche un parcheggio nell'area deposito treni sotto i binari, è possibile in tempo per l'Expo.
«Dal 2010 C'è il sogno di riqualificare i Magazzini e l'area interrata. I tempi per l'Expo stanno scadendo». A suo tempo, il progetto di restyling dei Magazzini Raccordati fu inserito nel vecchio Pgt. Già la vicesindaco Ada Lucia De Cesaris aveva sollecitato un'accelerazione. L'intervento consentirebbe di ricongiungere due quartieri divisi dal degrado, attorno alle vie Sammartini e Ferrante Aporti. Nel 2003, i parcheggi proposti erano due: in piazzale Duca d'Aosta e nel vecchio scalo merci interrato. Stralciati entrambi. «Ora riproponiamo solo il secondo ma, poiché a suo tempo fu bocciato anche dai vigili del fuoco — aggiunge l'ad Battaggia —, dal maggio 2012 abbiamo lavorato per ottenere le approvazioni da tutti gli enti. Gli investimenti si ripagherebbero in due anni».
Articolo tratto da Il Corriere della sera del 27 Luglio 2013, in originale in allegato.
In allegato anche un secondo articolo, uscito qualche giorno dopo su la Repubblica, il 10 Agosto 2013.