Uniti si vince, è la speranza dei comitati Gluck e Ferrante Aporti, nati il primo per ottenere un vincolo sull'intera via e il secondo per impedire l'ennesimo scavo per un parcheggio interrato multipiano. Insieme, nei giorni scorsi, hanno depositato un esposto allo Sportello Unico per l'Edilizia.Chiedono al sindaco e all'assessora all'Urbanistica ed Edilizia privata, Ada De Cesaris, di intervenire presso Grandi Stazioni, con urgenza. I tratti del rilevato ferroviario che s'affacciano sulle vie Ferrante Aporti e Sammartini, compresi tra viale Brianza-viale Lunigiana e largo San Valentino-via Spoleto, sono da anni «in totale stato di abbandono». Non si tratta solo di una questione di decoro. Le lesioni alle coperture in cemento, che mimano l'effetto pietra ? una tecnica che all'inizio del secolo scorso fu innovativa e per realizzare la quale le maestranze italiane erano richieste ovunque ?, sono visibili a occhio nudo. L'indizio è dato dalle striature biancastre che da lontano danno l'effetto muffa. È polvere calcificata. «Il ferro all'interno a causa delle infiltrazioni arrugginisce e si gonfia ? spiega un esperto ? e il cemento si sbriciola». I cittadini fotografano i massi di cemento che si staccano e crollano sempre più spesso. Non solo fregi e cornicioni, ma blocchi cementizi «tali da comportare pericolo per l'incolumità pubblica». Due i fatti che hanno messo sul chi vive i cittadini. Il primo è un'intervista dell'ad di Grandi Stazioni, Fabio Battaglia, il quale ha elencato i milioni di euro spesi per il restyling della Stazione Centrale (140). Niente pare sia rimasto per proseguire il maquillage nella coda della stazione, dei due chilometri di «magazzini raccordati» che corrono lungo i binari e dopo i sottopassi, «zona degradata», aggiunge l'ad. «Degradata non per colpa di chi là attorno vive ? scrivono dunque i cittadini, chiedendo al Comune di intervenire ?. Ma perché quel patrimonio è lasciato nel totale abbandono». C'è un glicine secolare in via Ferrante Aporti, che abbellisce a primavera quel tratto di rilevato, coprendolo con i rampicanti carichi di fiori profumati. Il resto è cemento che si sbriciola e ferro arrugginito, immondizia e topi. «Abbiamo fatto un progetto per trasformare la parte di armamento vagoni in un parcheggio sotto?interrato, recuperare i magazzini per un totale di circa 40mila metri quadrati creando anche dei percorsi di attraversamento fino ai binari per creare una nuova area di servizio alla città», dice l'ad Battaglia. Progetto fermo per mancanza di fondi. Eppure, ciò basterebbe «a rendere inutile un nuovo parcheggio multipiano», stigmatizzano i residenti di via Cavalcanti, in lotta contro un progetto invasivo. Il secondo dato che preoccupa è «l'esclusione di questa parte di rilevati dai vincoli della Soprintendenza, in base al Pgt». Perché, si domanda questa porzione di città? Stessa epoca di realizzazione, stessi architetti, stesse tecniche. L'assessore Ada De Cesaris risponde: «Il Comune ha avviato un confronto con Grandi Stazioni». Saranno coinvolti «anche i comitati dei cittadini, per riuscire a predisporre un progetto di riqualificazione dell'intera area che comprenda anche i magazzini raccordati. Contestualmente il Comune ha sollecitato Grandi Stazioni ad effettuare interventi di mitigazione e decoro dell'area».

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