Vincenzo Ferrante, don Davide e Gianni Banfi illustrano le caratteristiche architettoniche di S. Maria Beltrade
Vincenzo Ferrante, don Davide e Gianni Banfi illustrano le caratteristiche architettoniche di S. Maria Beltrade
Intervento di Loris Cantarelli
Intervento di Loris Cantarelli
Perlustrazione esterna per scoprire con Erica le caratteristiche della facciata di S.Maria Beltrade
Perlustrazione esterna per scoprire con Erica le caratteristiche della facciata di S.Maria Beltrade
Grande interesse dei cittadini per alcuni dettagli decorativi sulla facciata di S. Maria Beltrade
Grande interesse dei cittadini per alcuni dettagli decorativi sulla facciata di S. Maria Beltrade
Erica Romano e Nino Strada
Erica Romano e Nino Strada
Vincenzo Ferrante illustra un dipinto di Eliodoro Coccoli
Vincenzo Ferrante illustra un dipinto di Eliodoro Coccoli
Articolo di Marianna Vazzana su Il Giorno
Articolo di Marianna Vazzana su Il Giorno
mer 29/07/15
Presentata la brochure illustrativa della chiesa S.Maria Beltrade
Alla scoperta della storia e dei punti d'interesse artistico-culturale del nostro quartiere
Con grande soddisfazione dei numerosi partecipanti e degli organizzatori, la presentazione delle due brochure, realizzate con il patrocinio del Consiglio di Zona 2 per illustrare e rappresentare le due chiese della Comunità Parrocchiale S. Maria Beltrade-San Gabriele Arcangelo, è avvenuto, come programmato, nella serata di mercoledì 1 luglio 2015.
In quell’occasione, dopo un breve intervento di Gianni Banfi, che per primo è intervenuto per introdurre la storia del quartiere Greco, Vincenzo Ferrante, Loris Cantarelli e don Davide Caldirola, nell’ordine, hanno ampiamente presentato le caratteristiche strutturali e architettoniche della chiesa dedicata a S. Maria Beltrade.
La critica dell’arte Erica Romano (di cui alleghiamo un’interessante relazione su Santa Maria Beltrade) ha aggiunto note e curiosità storico-artistiche, soffermandosi sulla descrizione di alcuni arredi sacri e quadri che impreziosiscono la nostra chiesa. Tanto altro avrebbe voluto raccontare (e sicuramente le chiederemo di farlo in una prossima occasione) ma il tempo disponibile volgeva al termine e non permetteva neanche un breve cenno alla brochure riguardante la chiesa di San Gabriele Arcangelo, la cui presentazione, confidando nella collaborazione degli autori e di don Davide, avverrà nel mese di settembre, in data da destinare.
E’ l’avvio di un progetto della nostra Associazione 4TUNNEL che prevede la realizzazione di un ciclo di incontri e di “passeggiate guidate”, perché insieme si possa andare alla scoperta di altri significativi punti d’interesse turistico-culturale del nostro quartiere a partire dai prossimi mesi, subito dopo l’estate.
Continuate a seguirci, cari amici, contiamo sulla vostra partecipazione.
SANTA MARIA BELTRADE
Mercoledì 1 luglio, via Oxilia 8
4Tunnel _ Progetto “Itinerari in Greco”
Tra gli anni Venti e Trenta del Novecento, il cuore privato di Milano veniva ribaltato sul tavolo operatorio e ridefinito geometricamente partendo da quello che si delineava essere il triangolo dei tre principali luoghi di investimento: piazza Diaz, piazza San Babila e piazzale Fiume. Gli architetti milanesi impegnati in questo importante riassetto urbanistico, tuttavia affrontavano il dibattito sulla città sempre in forma collettiva, così come testimoniano le parole stesse dell’architetto Giovanni Muzio: «All’esasperato ed arbitrario individualismo, che nella singolarità delle trovate faceva consistere l’abilità e la fama di un progettista, parve necessario sostituire una regola: soltanto da una disciplina e da una comunanza di sentire si sarebbe formata, a poco a poco, una nuova architettura». Spinti da un forte spirito civico, dimostravano un chiaro sentimento di appartenenza, trasversale e volto al benessere dei cittadini e alla cura degli ambienti urbani da essi abitati. Lo stesso spirito sembra oggi animare l’Associazione 4Tunnel, grazie alla quale siamo qui stasera per presentare un ricco progetto che prevede itinerari mirati alla conoscenza dei luoghi e delle strutture contemporanee di interesse storico-artistico all’interno della Zona 2 di Milano. Infatti, 4Tunnel si batte da tempo per la cura e la salvaguardia del quartiere Greco, partendo non solo da un dinamico attivismo sul territorio, ma anche e soprattutto dalla conoscenza e dalla formazione, che rendono il cittadino consapevole e parte attiva all’interno degli interessi della collettività.
Ho esordito accennando al riassetto di quel noto triangolo di piazze, poiché l’argomento di questo nostro primo appuntamento è la chiesa di Santa Maria Beltrade, un tempo insediata proprio in quell’area centralissima. Dunque, l’operazione chirurgica che ridisegnò la piantina della città, vide la demolizione dell’antico edificio della chiesa in questione, già oggetto nel corso dei secoli di importanti rifacimenti, ma stavolta totalmente “sacrificata” alle moderne esigenze viabilistiche. Una volta abbattuta, il titolo venne trasferito ad una nuova chiesa che sarebbe sorta nella periferia settentrionale di Milano, tra viale Monza e lo scalo ferroviario della Centrale, alle porte di Greco, esattamente dove ci troviamo adesso, che era allora un’area in rapida espansione edilizia. L’edificio fondato nel lontano 836 d.C. scomparve, ma lasciando nella conservazione del nome un’impronta rintracciabile della sua storia. “Beltrade”, infatti, rimanda all’epoca carolingia, poiché il luogo sacro fu forse voluto dal conte Beltrado o da una donna di nome Bertrade, probabilmente parente di Carlo Magno, secondo altri storici, invece, il tempio potrebbe risalire perfino ai Longobardi, ed essere quindi uno dei primi luoghi di culto consacrati a Maria nel capoluogo lombardo, ipotesi quest’ultima sostenuta da un’altra tradizione che vuole la fondazione da parte di Bertarido, re longobardo. Tuttavia, è il caso di dire che fu “sacrificata” proprio nel senso etimologico del termine: “sacro” significa “mettere da parte”, nel senso di custodire e proteggere, e di fatto, quel luogo di culto mariano veniva solo spostato fisicamente, mentre il legame spirituale che aveva col suo popolo veniva posto e rifugiato altrove, affinché non si confondesse con i cambiamenti del mondo. Pertanto, distrutta la pietra fisica non lo fu certo quella viva della fede, poiché se l’edificio scomparve, la forte devozione alla Madonna dell’Idea, che lì si venerava portandola in processione nel giorno della Candelora (2 febbraio), cambiò semplicemente dimora, trovando vantaggi e subendo solo le incombenze che ogni trasloco comporta. Nacque così l’attuale chiesa di Santa Maria Beltrade, uno dei più interessanti esempi di architettura religiosa del primo Novecento in terra ambrosiana. La realizzazione del progetto, fortemente voluto dal cardinale Achille Ratti e poi condotto a termine durante gli episcopati di Tosi e di Schuster, venne affidato alla neonata “Scuola Beato Angelico”, fondata da Mons. Giuseppe Polvara nel 1921, un istituto di culto dedito all’arte liturgica e alla formazione degli artisti, volto alla conoscenza dello spirituale visibile attraverso i diversi linguaggi dell’arte. Mons. Polvara, il quale in generale aveva una sensibilità decisamente avanguardistica in una Chiesa ancora preconciliare, affermava infatti: «Il mistero deve essere rappresentato, deve divenire una “azione” che fa una “presenza”». Gli artisti dell’istituto che curarono l’interno progetto, sia sul piano architettonico che nel programma pittorico, furono Ernesto Bertagna ed Eliodoro Coccoli, che concepirono una struttura a forma basilicale, rigorosa ed essenziale, ispirandosi così alla semplicità delle origini cristiane, mentre ornamenti e decorazione in stile Liberty, si allineano perfettamente al gusto dell’epoca, fondendo insieme da una parte la tradizione e dall’altra un grande spirito di innovazione. Occorre sottolineare che Liberty e Art Decò rappresentavano lo stile della società borghese che andava consolidando il proprio potere con l’industrializzazione appena avviata, e pertanto queste correnti si presentavano come un’espressione duttile alle esigenze della moda e del costume, ed erano coerenti con le aspirazioni di quel tipo di aristocrazia e di borghesia imprenditoriale. Inoltre, il Liberty, proprie per le sue capacità plastiche, ben si adattava anche alla creazione di un nuovo codice iconografico, messo in atto appunto nella decorazione pittorica, dove possiamo trovare soluzioni originali ben inserite comunque sia nel rigoroso schema di stampo bizantino. Pertanto, possiamo concludere che Santa Maria Beltrade rappresenta da una parte il rigore e l’essenzialità della tradizione, poiché tipicamente lombardo è non solo il mattone di colore rosso ma anche uno stile solenne connotato da monumentalismo neoclassico come si può notare nel colonnato, mentre dall’altra linee moderne e sinuose, forme accattivanti e avvolgenti, vengono rielaborate per proporre nuovi messaggi simbolici e più contemporanei, affinché l’arte religiosa e sacra possa «contribuire il più efficacemente possibile, a indirizzare religiosamente le menti degli uomini a Dio». (Mons. Polvara in SC 122).
Erica Romano
Storica dell’Arte
COMMENTI DEI LETTORI
davvero molto interessante ! Scoprire cose bellissime delle quali non conosci la storia, anche se le hai da anni sotto gli occhi !! Grazie Erica Romano Grazie Gianni Banfi !! Grazie 4Tunnel !
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